Si laurea al Politecnico di Milano nel 2009 e poi collabora per due anni a Madrid nello studio di Teresa Sapey, seguendo progetti in Spagna, Francia e Pakistan. Attualmente vive e lavora a Modena occupandosi di architettura e illustrazione.
COLOMBARIO DOMESTICO / MACCHINA D’OMBRE
L’allestimento è definito da un oggetto di dimensioni di 100x160x30cm posizionato al centro dello spazio assegnato.
L’oggetto ha geometria e forma simili a quelle di una casa, una possibile sezione di un edificio senza finestre. Le stanze di questo ambiguo edificio residenziale sono scene di un teatro. Un contenitore/colombario -tra la macchina e il giocattolo- di oggetti, paesaggi e frammenti muti/fantastici. Un catalogo di memorie dove il tempo (atmosferico e cronologico) definisce i cambiamenti nelle scene. La memoria si posa sulle cose che noi quotidianamente osserviamo, anche le più banali, una memoria collettiva e privata, un velo invisibile agli occhi dell’osservatore. Obiettivo ultimo del lavoro è quello di indagare il tema della memoria e del tempo, di quella malinconia verso le cose dimenticate e abbandonate.