Laureata alla Facoltà di Architettura di Firenze nel 2012 con una tesi progettuale su un centro islamico per Firenze, vive e lavora a Lucca e collabora stabilmente con Arrigoni Architetti e con lo studio di Mauro Lovi. Strumento principale della sua ricerca è il disegno a mano libera.
ÀNEMOS
Il progetto vuole raccontare un luogo in modo simbolico e visionario, intendendo l’arte come mezzo per comprendere e come strumento di narrazione poetica. Lo spazio da allestire è caratterizzato da una grande finestra con l’innesto di un vecchio mobile, reperto superstite dell’ambiente di lavoro di un tempo. La parete opposta alla finestra presenta un tubo mozzo. Il condotto esistente viene esteso con un tubo di cartone (“anima” dal latino anima, connesso col greco ànemos, soffio, vento) al fine di collegare la fabbrica, ciò che era, con la vita della città. Con la fabbrica si crea un legame, uno scambio: il tubo permette di percepire l’eco del rumore della produzione, ma è anche strumento di dialogo con il visitatore. Tale dialettica ha luogo in uno spazio definito da un tappeto di cemento e lana, legame con la terra e con la tradizione industriale. Infine, un quaderno di disegni, idee, progetti e visioni racconta il confronto con la città e rappresenta un’ulteriore occasione di critica e dialogo. Riconversione, recupero e riciclo sono passaggi fondamentali per una società che tutto consuma, divora e esaurisce. La condivisione, lo scambio e il confronto rappresentano gli elementi indispensabili per immaginare i potenziali sviluppi della città.
collaboratori
Giulio Viglioli, Emanuele Balestra, Davide Antonio Meo
con il contributo di
Impresa di costruzioni Guidi Gino Tubicom